
La certificazione Animal Free Fashion nasce da un’idea della LAV- Lega Anti Vivisezione-
per promuovere una moda etica, sostenibile e rispettosa degli animali, incentivando le aziende di moda a rinunciare all’utilizzo di materiali di origine animale sostituendoli con materiali cruelty free (senza violenza su animali).
L’obbiettivo è quello di fare in modo che le aziende di moda rinuncino, totalmente o almeno parzialmente, all’utilizzo di materiali di origine animale come pellicce, piume, pelle, seta, lana.
L’idea innovativa della LAV è quella di “offrire del tempo ai marchi di moda”. Cosa vuol dire offrire del tempo? Per storici brands di moda che lavorano con questi materiali da anni, sarebbe impossibile rinunciare sin da subito a tutti i materiali di origine animale, ma grazie a questa certificazione, i brands di moda possono aderire al progetto rinunciando da subito all’uso di pellicce, ottenendo in cambio un Rating Animal Free V. Successivamente, senza alcuna data di scadenza, l’azienda può rinunciare alle piume, ottenendo così il Rating Animal Free VV. E così via, fino al raggiungimento del rating più elevato, quello VVV+
Il Rating Animal Free fissa infatti una scala di valori corrispondenti a V / VV / VVV / VVV+. I marchi di moda con rating VVV+ hanno rinunciato a tutti i materiali di origine animale (pellicce, piume, pelle, seta e lana). Ecco l’elencazione dei rating:
V assegnato alle aziende di moda che rinunciano all’utilizzo delle pellicce;
VV assegnato alle aziende di moda che rinunciano alle pellicce ed alle piume;
VVV assegnato alle aziende di moda che rinunciano alle pellicce, le piume, la seta, la pelle;
VVV+ assegnato alle aziende di moda che rinunciano alle pellicce, le piume, la seta, la pelle e la lana.
(Fonti: lav.it e vestilanatura.it)
Animal Free Fashion: www.animalfree.info