
Lo standard VEGAN OK adotta un rigido disciplinare con regole estremamente severe.
L’azienda produttrice si assume la responsabilità penale (con pene che prevedono fino a tre anni di reclusione per frode in commercio nel caso di dichiarazioni false) di autodichiarare la conformità al rigido standard VEGAN OK. Ma questo non basta, perché l’autorizzazione ad usare sul prodotto tale autodichiarazione viene rilasciata solo dopo che il team di VEGAN OK ha effettuato scrupolose procedure di controllo per ogni singolo prodotto che si vuole certificare.
VEGAN OK estende il controllo anche al packaging del prodotto: un prodotto certificato vegan (da altre certificazioni) può contenere purtroppo parti animali (sego bovino nelle plastiche, lanolina negli inchiostri, caseina nelle guarnizioni, collanti animali nei cartoni, ecc..), mentre con VEGAN OK vengono effettuati controlli anche relativamente ai materiali usati per la confezione.
L’azienda che decide di aderire allo standard VEGAN OK, opera quindi secondo quanto previsto dalla normativa Europea UNI EN ISO 14021.
La scelta dello standard VEGAN OK permette di soddisfare le esigenze di chi acquista e di chi vende: chi acquista ha la garanzia di una procedura attuata nel rispetto della normativa Europea UNI EN ISO 14021, quindi potendo contare sulla certezza di quanto dichiarato da un preciso responsabile, con nome e cognome, che si assume precise responsabilità in sede civile e penale. Mentre chi produce ristabilisce un diritto di semplificazione ed autorevolezza del proprio operato attraverso l’acquisizione di responsabilità che la sottoscrizione del disciplinare comporta. Inoltre, evita di dover ricaricare i prodotti di costi che le certificazioni con procedure più complesse generano sempre e che vengono di fatto trasformati in prezzi più alti per il consumatore.
(Fonti: veganok.com e vestilanatura.it)